Eccoci di nuovo qui. Questa volta vogliamo darvi la ricetta per fare una marmellata un po' particolare: la marmellata di uva fragola. Quest'anno la nostra vite di uva fragola ha fatto tantissima uva! Una parte l'abbiamo usata per fare il vino (che ora sta riposando in attesa di essere assaggiato), una parte l'abbiamo regalata ad amici e parenti. E con una parte abbiamo realizzato questa buonissima marmellata.
Ecco dunque gli ingredienti per ottenere 3 vasetti:
1 kg di chicchi di uva fragola già staccati dai tralci
1 bustina di Fruttapec 3:1
350 grammi di zucchero
Ed ecco il procedimento:
Dopo aver lavato l'uva e aver staccato i chicci dai tralci, passateli con un passaverdura. Buttate via le bucce e i semi che via via resteranno nel passaverdura. Mettete la purea ottenuta in una pentola. Versate il Fruttapec e lo zucchero a freddo, mescolate e poi mettete sul fuoco a fiamma vivace. Portate ad ebollizzione sempre mescolando. Quando avrà spiccato un bel bollore, abbassate un po' il fornello e continuate a far bollire per 3 minuti, sempre mescolando. A questo punto fate la prova piattino: mettete un cucchiaino di marmellata su un piatto freddo, soffiate per freddarla e con un cucchiaino vedete se ha la giusta consistenza. Se sì spegnete, altrimenti lasciate cuocere per un altro minuto. A questo punto non vi resta che versarla nei barattoli puliti. Riempiteli fino all'orlo, e una volta chiusi capovolgeteli per 5 minuti. Quando si saranno freddati completamente sterilizzateli facendoli bollire in una pentola d'acqua (che deve coprire i barattoli) per 15 minuti. In questo modo la marmellata si conserverà anche per un anno.
Gustatela in ogni occasione, vedrete che vi stupirà col suo sapore di uva fragola!
Qui la foto dei nostri barattoli
venerdì 26 ottobre 2018
giovedì 11 ottobre 2018
I ramen della collina
E adesso una ricetta salata! Sempre attingendo alle ricette di cucina del Sol Levante, questa volta vogliamo proporvi una rielaborazione dei Ramen, i famosi spaghetti di farina di riso in brodo. Abbiamo usato tutti ingredienti "locali", ossia reperibili nel paesino vicino alla Collina dei mici, cercando però di ricreare nell'aspetto e nella composizione degli elementi, la ricetta del paese dei samurai. A noi i Ramen della collina sono piaciuti molto. Ovviamente è d'obbligo mangiarli con un paio di bacchette giapponesi, non con una normale forchetta. Per l'occasione noi abbiamo usato delle splendide bacchette con su incisi i nostri nomi in lettere giapponesi, regalo della nostra carissima amica Mai di Kyoto.
Dunque ecco gli ingredienti per due piatti di Ramen:
1 carota;
1 fungo;
erba cipollina secca q.b.
erba cipollina secca q.b.
1 dado bio di brodo di verdure "Alce nero"
1 fetta grande di petto di tacchino bio
olio di oliva
sale
3 "nidi" di spaghetti del tipo capellini
1 uovo sodo (facoltativo)
Procedimento:
Mettete mezzo litro d'acqua in una pentola, al primo bollore aggiungete il dado e fate il brodo di verdure. Nel brodo cuocete la carne tagliata a pezzetti. Ci vorranno pochi minuti. Quindi versate in una teglia antiaderente un po' d'olio d'oliva, quindi aggiungete la carota e il fungo tagliati a dadini molto piccoli e salate a piacere. Mettete anche l'erba cipollina secca in quantità abbondante. Se fosse necessario aggiungete poca acqua per non far attaccare le verdure. Fateli cuocere coperti. Intanto cuocete i capellini. Appena cotti (ci mettono 3 minuti), metteteli sui piatti e aggiungete un mestolo di brodo. Quindi mettete sugli spaghetti la carne e le verdure, senza mescolare. Se avete scelto di mettere anche l'uovo sodo, tagliatelo a fettine spesse e mettetelo sui ramen. A questo punto aggiungete il resto del brodo fino a riempire ciascun piatto. Ecco fatto, i vostri Ramen sono pronti da gustare!
Qui sotto la foto (noi questa volta non abbiamo messo l'uovo):